Giovedì 09 Maggio 2024
Tappa della campagna nazionale "Una vita da social" con scuola media e liceo


Studenti di Santa Teresa a lezione con la Polizia: "Non cadete nelle trappole della rete"

di Andrea Rifatto | 19/05/2023 | ATTUALITÀ

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Il direttore tecnico capo Freni con gli studenti

Formazione e informazione per evitare di far cadere nei tranelli della rete, spiegando i rischi e i pericoli che si nascondono dietro i social network. La decima edizione di “Una vita da social”, campagna educativa itinerante della Polizia di Stato con 90 città coinvolte, cofinanziata dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha fatto tappa anche a Santa Teresa di Riva, con il truck allestito con un’aula didattica che ha sostato sul lungomare davanti piazza Municipio. Ad accogliere gli ospiti il direttore tecnico capo Letterio Freni del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania, che insieme ai colleghi ha incontrato gli studenti della scuola media “Lionello Petri” (classi IF e IC) e del liceo scientifico-scienze applicate dell’Istituto “Caminiti-Trimarchi” (3D), illustrando i rischi legati ai social network, il fenomeno del cyberbullismo, dell’adescamento online e l’importanza della della privacy e della sicurezza online, con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. Con video illustrativi e testimonianze reali, il funzionario ha fornito agli studenti le istruzioni su come navigare in modo sicuro in rete, evitando di cadere nelle trappole che sono sempre dietro l’angolo, spiegando anche l’importante funzione svolta dal Garante della privacy e la possibilità di contattarlo per segnalare episodi di bullismo sul web o di pubblicazione di contenuti privati, come foto o video, illustrando i reati di cyberbullismo, happy slapping, cyber stalking, violazione privacy e diffamazione che si rischia di commettere online, fino alla sostituzione di persona quando si usano i social network con un’età inferiore ai 14 anni. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online sono stati gli aspetti principali trattati durante la "lezione".

“L’accesso ai social, spesso senza il controllo dei genitori, espone soprattutto i minorenni alla visione di contenuti inappropriati - ha spiegato Freni - con il rischio di precipitare nel vortice di challenge che possono portare alla morte. Spesso i bambini non percepiscono i danni e i rischi che corrono e mettono nei guai i loro genitori, ma è importante che abbiano la consapevolezza che i problemi si risolvono parlando con gli adulti in famiglia, che possono indicare la strada giusta da percorrere”. Il funzionario della Polizia postale ha evidenziato come in rete anche un like o un commento a post denigratori pubblicati o condivisi da altri concorra a porre in essere un atteggiamento sbagliato, illustrando anche le possibilità di segnalare tramite l’applicazione Youpol casi di violenza, bullismo o spaccio di stupefacenti. I ragazzi sono stati invitati a porsi sempre una domanda prima di compiere qualsiasi azione in rete: Quello che sto per fare, vorrei venisse fatto a me? 


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