Mercoledì 08 Maggio 2024
Posa di nuovi pali classificata come manutenzione. Dopo il voto cantieri fermi


Savoca, nuova illuminazione sotto elezioni ma sulla carta i lavori non sono mai iniziati

di Andrea Rifatto | 31/01/2021 | ATTUALITÀ

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I nuovi pali dell'illuminazione nelle frazioni

Sulla carta non sono mai iniziati, ma basta farsi un giro per vedere che in alcune frazioni e borgate sono quasi conclusi. I lavori di ammodernamento dell’impianto di pubblica illuminazione a Savoca fanno sorgere più di un interrogativo. Gli interventi sono previsti nel project financing proposto dalla società “Energy Power Solution” di Brescia, che lo scorso anno si è aggiudicata un’operazione da circa 1,8 milioni di euro per la manutenzione e gestione ventennale della rete. La convenzione con il Comune, che prevede l’obbligo per l’aggiudicatario di presentare il progetto esecutivo, è stata firmata il 21 agosto ma la consegna dei lavori non è mai avvenuta. In realtà, però, nel mese di settembre c’è stato un gran movimento e nelle frazioni Botte, Scorsonello-Cantidati, Contura e San Francesco di Paola sono stati rimossi i vecchi pali artistici e installati un centinaio di moderni pali (quelli previsti in progetto) con armature stradali a led. Tutto ciò, guarda caso, a poche settimane dalle elezioni amministrative, che hanno visto andare al voto molti savocesi con le strade illuminate a giorno come mai era avvenuto. E nel segreto dell’urna qualcuno sicuramente avrà apprezzato. Ma come è possibile che ciò sia avvenuto senza alcun atto di consegna delle opere? Consultando gli atti, si scopre che l’1 settembre l’Ufficio tecnico ha scritto alla “Energy Power Solution”, che ha sede operativa a Pozzallo, facendo presente che “nelle more della presentazione del progetto esecutivo e dell’inizio dei lavori è necessario mantenere efficiente l’impianto di pubblica illuminazione” e chiedendo quindi “di voler eseguire gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di messa in sicurezza su disposizione dell’Ufficio tecnico comunale”. Tutto ciò - ha risposto il Comune alla nostra richiesta di chiarimenti - "al fine di mantenere in piena efficienza e sicurezza l’impianto”. Come se improvvisamente alcune delle frazioni savocesi fossero rimaste completamente al buio. Il 2 settembre il responsabile dell’Area Tecnica, il geometra Luciano Saglimbeni e il rappresentante legale della “Eps”, Giovanni Modica, effettuano quindi un sopralluogo durante il quale il tecnico illustra le problematiche più urgenti da risolvere, ossia “messa in sicurezza della via di fuga in via torrente Rina, attraverso la manutenzione dell’impianto esistente e l’installazione dei punti luce occorrenti a garantire idonee condizioni di sicurezza” e "interventi di manutenzione straordinaria dell’impianto al fine di garantire gli standard minimi di sicurezza ed eliminare eventuali rischi per la pubblica e privata incolumità nelle seguenti zone: frazione Botte, zona Scorsonello-Cantidati, frazioni Contura e San Francesco”, disponendo l’esecuzione immediata dei lavori.

L’impresa non interviene però direttamente sui luoghi ma decide di avvalersi di due ditte a cui subappaltare i lavori, la “Migliore Giuseppe” di Pozzallo, che effettua il noleggio di escavatore e camion per un costo di 18mila euro, e la “T&C impianti di Cannata Antonino Agatino” di Savoca, che riceve 4mila 500 euro per prestazioni accessorie e strumentali per lavori di manutenzione. Di fatto, dunque, quella che è stata definita manutenzione straordinaria corrisponde alla posa dei nuovi pali in via definitiva durante il mese di settembre. Il progetto generale delle opere viene approvato dall’Ufficio tecnico comunale solo il 21 settembre e il 7 ottobre, due giorni dopo la consultazione elettorale, la nuova Amministrazione appena insediata (continuità di quella precedente), “a seguito di disamina degli elaborati progettuali ha richiesto alcuni chiarimenti sull’intervento proponendo modifiche di cui al progetto approvato in linea tecnica il 21 settembre”. Dunque gli interventi si fermano. “La collocazione in maniera discontinua dei corpi illuminanti sul territorio comunale è dovuta a motivi organizzativi da parte dell’impresa - scrive il geometra Saglimbeni nella risposta all’interrogazione presentata sull'argomento il 19 novembre dalla minoranza consiliare - e agli atti di questo Ufficio non risultano pervenuti provvedimenti di sospensione dei lavori”. Un documento che ovviamente non può esistere, perchè i lavori non sono mai iniziati e quindi non possono essere neanche sospesi. Nella risposta non si fa alcun cenno agli interventi eseguiti e alla richiesta di effettuare la manutenzione, né al fatto che siano stati realizzati da imprese subappaltatrici. “Non appena il progetto modificato verrà approvato dall’Amministrazione comunale - aggiunge il Comune alla risposta fornitaci - si procederà alle successive fasi per lavori di relamping ed efficientamento e quindi alla consegna dei lavori”. Il responsabile della ditta "Eps" ci ha risposto annunciando che i ritardi sono stati causati anche dalla difficoltà a reperire i materiali e che entro il mese prossimo (ri)partiranno i lavori. In sostanza, dunque, non sono stati neanche rispettati i tempi stabiliti dal cronoprogramma, visto che l’esecuzione dei lavori è prevista dopo l’approvazione del progetto esecutivo, mentre di fatto in diverse zone esiste già la nuova illuminazione. Finora, dunque, “prove tecniche” (che hanno lasciato alcune zone al buio come a Contura, dove in un breve tratto sono stati rimossi i vecchi pali ma non installati i nuovi) coincise con la scadenza elettorale.


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