Giovedì 09 Maggio 2024
L'edificio, chiuso da decenni, è stato affidato in gestione ad un'associazione


Savoca, l'eremo di monte Calvario sarà un centro di cultura, storia e conoscenza

di Andrea Rifatto | 13/03/2020 | ATTUALITÀ

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Salemi, Basile, Bartolotta e Stracuzzi

Un ateneo artistico-letterario sulla punta più alta del borgo, un luogo di ricerca, studio, valorizzazione e conoscenza della storia locale e dell’intero territorio della val d’Agrò. È ciò che sorgerà a Savoca grazie all’accordo tra l’Amministrazione comunale del sindaco Nino Bartolotta e l’associazione culturale Ànimos presieduta da Pina Basile, approvato all’unanimità nell’ultima seduta del Consiglio comunale presieduta da Massimo Stracuzzi, per la gestione dell’eremo sito sul monte Calvario, struttura di proprietà del Comune da decenni chiusa e non utilizzata. Un luogo simbolo per Savoca, dove sorgeva un antico eremo in cui dimoravano i monaci basiliani dell’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò. Nel XVIII secolo, ormai diroccato, venne dato ai Gesuiti che provvidero a restaurare l’antica chiesa con annesso convento, dedicandola alla Beata Vergine dei Sette Dolori e della Santa Croce, e realizzarono le stazioni della Via Crucis. “Un luogo di grande bellezza che merita di essere valorizzato – commenta l’assessore alla Cultura Enico Salemi – vent’anni fa i Comune lo acquistò dalla Curia ma è chiuso da dieci anni. L’iniziativa dell’associazione Ànimos è pregevole e consentirà di avere un centro culturale di livello per la valorizzazione del centro storico e per puntare su un turismo di qualità”. L’accordo prevede che il Comune dovrà garantire la collaborazione del personale comunale nel reperimento di tutte le informazioni utili e monitorare le attività svolte dall’associazione, mentre il sodalizio si farà carico delle spese di pulizia, manutenzione ordinaria e pagamento delle utenze e di tutte le spese legate all’uso dell’immobile.

“Daremo vita al progetto “Buccallanima” (bocca dell’anima) in questo luogo incantevole, sommerso nella storia che traspira attraverso le vecchie mura delle sue case e delle sue strade – spiega Pina Basile – con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo turistico, economico e sociale del territorio attraverso la cultura e la divulgazione della storia. Buccallanima è una locuzione popolare in lingua siciliana per indicare la bocca dello stomaco, ma nella cultura sicula ha un significato più profondo, una metafora della porta dell’anima: il luogo attraverso il quale si percepisce il mondo, qualcosa di simile alla espressione “sentire con la pancia”. È il punto dove si inizia il processo digestivo, ma allo stesso tempo è pure un luogo intimo che accoglie l’emozioni. Sarà uno spazio aperto alle manifestazioni culturali con una ricca biblioteca con zona lettura, destinato a conferenze e degustazioni di prodotti tipici, musica, mostre, rappresentazioni teatrali e presentazioni di libri. Un posto dove imprendere un viaggio attraverso la storia, la cultura e le tradizioni. Ringrazio l'Amministrazione comunale – conclude la presidente – per avermi dato la possibilità di gestire questo luogo storico importante per Savoca ma anche per la riviera jonica, mi riprometto di dare vita a questi luoghi chiusi per molti anni, attraverso la cultura ci potrà essere una rinascita del territorio”. L’apertura è prevista per fine maggio.


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