Giovedì 09 Maggio 2024
La minoranza chiede l’uso delle case popolari, l’Amministrazione spiega cosa accadrà


Savoca, il raddoppio ferroviario "sfratta" alcune famiglie: scambio di accuse in Consiglio

di Andrea Rifatto | 22/01/2022 | ATTUALITÀ

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La zona dove avverranno gli espropri

Una lettera arrivata all’improvviso, poche righe per annunciare che la loro casa, costruita dopo anni di sacrifici, diventerà di altri e dovranno andare via, per sempre. È ciò che è capitato ad alcune famiglie di Savoca, residenti nella borgata di Mortilla, le cui proprietà situate a monte della Strada provinciale 17 sono state espropriate dalle Ferrovie dello Stato per la realizzazione del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, opera che sarà avviata nei prossimi mesi. Il territorio savocese sarà attraversato dal nuovo tracciato con un galleria che sorgerà nella parte bassa, ma la costruzione dell’infrastruttura comporterà espropri anche di terreni adiacenti la linea, come nel caso di Mortilla dove è prevista la realizzazione di una sede ferroviaria e altre opere complementari. Ai residenti verrà dunque versata un’indennità di espropriazione e seppur a malincuore dovranno lasciare le loro proprietà. La questione è stata discussa anche in Consiglio comunale, visto che la minoranza ha presentato una mozione chiedendo all’Amministrazione comunale di “mobilitarsi a escogitare al più presto soluzioni idonee a fronteggiare l’emergenza abitativa che interessa i nuclei familiari della frazione di Mortilla”, in quanto secondo il gruppo “l’Amministrazione avrebbe potuto informare con largo anticipo le famiglie, al fine di consentire loro di disporre del tempo necessario a reperire altra abitazione”. Mozione che è stata discussa nell’ultima seduta consiliare. “Si valuti se sia possibile usare per alcuni mesi eventuali alloggi popolari liberi - ha detto il aula capogruppo Giuseppe Muscolino - per dare il tempo ai cittadini di acquistare altre abitazioni. C’è una responsabilità politica in tutto ciò, potevano essere avvisate per tempo, sono famiglie del nostro territorio che meritano attenzione e adesso dobbiamo farci carico del loro disagio”. 

La mozione ha incassato solo tre voti favorevoli dell’opposizione ed è stata bocciata dalla maggioranza con sei voti contrari, perchè come fatto presente dal sindaco Massimo Stracuzzi e dal capogruppo Sergio Trimarchi, “ad oggi non è presente alcuna emergenza abitativa e dalle interlocuzioni avute con Rfi, le famiglie interessate dall’esproprio hanno accettato l’offerta proposta e potranno restare nelle loro abitazioni sicuramente fino ad agosto, mese in cui è previsto l’inizio dell’opera”. L’Amministrazione, nel caso in cui i lavori non dovessero avere inizio dalla frazione Mortilla, si è comunque impegnata a chiedere alle Ferrovie che gli stessi nuclei familiari possano rimanere nelle loro case fino all’avvio delle operazioni di cantiere. La seduta si è "accesa" durante la discussione per uno scambio reciproco di accuse: secondo l’opposizione già nel 2018 era noto al Comune il piano degli espropri e Savoca poteva chiedere modifiche al progetto in sede di conferenza dei servizi a Roma, ma nulla è stato fatto per le abitazioni mentre per il campo di calcetto è stato chiesto lo spostamento; per l’Amministrazione, invece, il progetto risale al 2013 quando il tracciato venne traslato a monte e successivamente non poteva più essere modificato, visto che tra l’altro le abitazioni ricadono nella fascia di rispetto ferroviaria. “In un Consiglio comunale del 2013, dove erano presenti anche due attuali consiglieri di minoranza (Muscolino e Meesa), è stata approvata all’unanimità la variante al progetto che ha traslato il tracciato di 60-100 metri rispetto al promontorio di Mortilla - ha ricordato il capogruppo Trimarchi - una scelta condivisa e logica che nessun amministratore volto a tutelare l’interesse comune potrebbe e può dirsi contrario: l’impatto del tracciato precedente avrebbe devastato le frazioni di Botte, Scorsonello, San Francesco di Paola e Mortilla. L’Amministrazione in carica nel 2019, in continuità con quanto disposto nel 2013 non più modificabile, ha dato parere tecnico favorevole al progetto definitivo dell’opera, secondo le prescrizioni approvate in precedenza. Abbiamo sempre agito - ha concluso - con coerenza e nell’interesse del bene comune savocese, con dispiacere bisogna evidenziare la superficialità del gruppo di minoranza nel presentare i temi, dapprima il difetto di forma nella articolazione della mozione e per l’uso di una terminologia impropria per i medesimi fatti, visto che non si tratta di uno sfratto ma di un’espropriazione per pubblica utilità per un’opera di interesse strategico”.


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