Giovedì 09 Maggio 2024
Via libera in Consiglio. Botta e risposta tra minoranza e maggioranza sulle loro funzioni


Santa Teresa, nuove regole per i Comitati di quartiere: quasi dimezzati i componenti

di Andrea Rifatto | 24/08/2022 | ATTUALITÀ

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Tanto entusiasmo nel 2017, poi scemato negli anni

Da oltre due anni se ne sono perse le tracce, adesso tornano “alla ribalta” per il cambio delle regole sul loro funzionamento. I Comitati di Quartiere di Santa Teresa di Riva sono infatti arrivati in Consiglio comunale per l’approvazione di alcune modifiche alle norme approvate nel 2013, anno della loro istituzione, in vista delle elezioni per il loro rinnovo che si terranno entro fine 2022. I prossimi organismi potranno operare con un numero di componenti ridotto di quasi la metà rispetto quelli attuali, ossia 30 contro i 54 oggi in carica, visto che per la valida costituzione di ogni Comitato è necessario adesso un numero minimo di cinque aderenti, rispetto ai nove previsti finora, e ogni Comitato sarà formato da cinque componenti. Di conseguenza per presentare la lista unica per ognuno dei sei quartieri basteranno cinque cittadini maggiorenni residenti in quel rione. Le modifiche sono state approvate all’unanimità (assente Carmelo Casablanca in maggioranza). “Alla base di questa proposta della maggioranza c’è la stessa riflessione nostra - ha detto il capogruppo di minoranza, Nino Bartolotta - che è specchio di una realtà all’interno della quale avete verificato anche voi che c’è uno scarso interesse alla partecipazione. I Comitati di Quartiere erano finalizzati al coinvolgimento della comunità, che avrebbe dovuto dare il suo grande contributo all’Amministrazione su tante problematiche, ma da qualche anno molti neanche si riuniscono più. Dobbiamo interrogarci su dove abbiamo sbagliato e su cosa non abbia funzionato: è mancato il raccordo tra l’Amministrazione e i Comitati? L’assenza di una struttura di assistenza e anche di una sede dove riunirsi? Probabilmente sono stati lasciati a se stessi - ha rimarcato Bartolotta - parliamo di persone che non hanno mai avuto a che fare con la politica ma hanno la buona volontà di far emergere i problemi dei quartieri. Invece sono rimasti isolati e non confortati anche da un punto di vista amministrativo, tutti i componenti che ho sentito mi hanno detto che è stata una delusione e questo si denota dalla riduzione di quasi il 50% dei membri che abbiamo approvato. L’Amministrazione faccia una riflessione, si dia davvero importanza a questi organismi - ha concluso il leader della minoranza - che devono e non soltanto possono essere consultati sulle cose più importanti, con certezze su dove riunirsi, che argomenti affrontare e su come confrontarsi con il Palazzo”. 

Dalla maggioranza il capogruppo Dario Miano ha spiegato che “invece di ridurre i quartieri, abbiamo pensato di abbassare il minimo dei componenti, anche per agevolare i rioni più piccoli che hanno difficoltà a raggiungere il numero ed evitare di dover pregare le persone a candidarsi. Le proposte dei Comitati sono state valutate e portate avanti e questi organismi nascono per essere più vicini ai cittadini, ma anche per far fare esperienza in politica, e chi ha avuto voglia è arrivato in Consiglio comunale e all’Amministrazione. Se i componenti si aspettano che l’Amministrazione vada a chiedere cosa ne pensino di una determinata scelta chiaramente rimangono delusi, ma se si rendono conto che sta nascendo qualcosa e vengono a darci un consiglio nessuno di sicuro chiuderà la porta”. Il sindaco Danilo Lo Giudice ha evidenziato come a suo avviso sia stata “un’esperienza positiva, con una buona partecipazione soprattutto prima della pandemia: chi ha voluto dare il proprio contributo l’ha fatto, li abbiamo sempre tenuti in considerazione e la richiesta di diminuire il numero dei membri arriva da loro stessi. I Comitati possono esprimersi su qualunque tematica e ciò che discutono viene poi esaminato dall’Amministrazione. Il problema di dover riunirsi non c’è, perchè è stata siglata una convenzione con la Direzione didattica per l’utilizzo delle scuole e nelle frazioni vengono usate le strutture comunali”.


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