Giovedì 09 Maggio 2024
Lavori bloccati. La minoranza interroga. Un terreno è di un parente della vicesindaca



Santa Teresa, il Comune cambia idea e blocca le antenne 5G: ecco tutte le irregolarità

di Andrea Rifatto | 22/12/2022 | ATTUALITÀ

2029 Lettori unici

La torre dell'antenna di via Celona

Non è tutto in regola come era stato detto dal sindaco e le proteste dei cittadini hanno costretto l’Amministrazione comunale ad intervenire. Arriva un dietrofront nel caso delle antenne 5G per la telefonia mobile di Iliad in fase di installazione a Santa Teresa di Riva, posizionate in due terreni privati via Monsignor Antonino Celona e in via Scorsonello. Martedì pomeriggio l’Ufficio tecnico ha emanato due comunicazioni di avvio del procedimento finalizzato all’annullamento del permesso di costruire, ottenuto dalla società con il silenzio-assenso, intimando a non proseguire i lavori in corso, proprio mentre in via Celona veniva issata la torre tra le vibranti proteste dei residenti del quartiere contro l'Amministrazione. I provvedimenti sono stati firmati dal responsabile del Settore Urbanistica Sebastiano Smiroldo (in servizio dall'1 dicembre) e del direttore dell’Ufficio tecnico Francesco Pagano e inviati all’azienda e al direttore dei lavori, dopo ore di confronto in municipio con il sindaco Danilo Lo Giudice e l’avvocato Carmelo Moschella, legale di fiducia che ha sempre seguito le vicende sulle installazioni di antenne. Dall’esame delle due richieste di permesso di costruire per le stazioni radio base, presentate il 25 luglio e alle quali il Comune ha chiesto integrazioni quando erano ormai trascorsi i 90 giorni per il silenzio-assenso maturato il 25 ottobre, trasmesse da Iliad il 7 dicembre, è emerso che i progetti non rispettano quanto previsto dal regolamento per l’installazione e la modifica degli impianti fissi di telecomunicazioni per telefonia cellulare e radiotelevisiva, approvato con le ultime modifiche dal Consiglio comunale nel 2016, nonostante fino a poche ore prima il direttore dell’Ufficio tecnico ci aveva ribadito che al di là del titolo edilizio maturato per silenzio-assenso era stato ritenuto che gli atti fossero regolari.

Gli elaborati violano l’articolo 1 in merito all’altezza massima consentita, che deve rientrare entro quella consentita dal Programma di Fabbricazione per gli edifici in quella zona, aumentata di quattro metri; viene chiesta a Iliad la valutazione di impatto ambientale, che secondo l’articolo 2 può essere richiesta dal Comune qualora vengano installate torri (come in questo caso) o supporti comunque troppo appariscenti; è assente, ai sensi dell’articolo 3, l’atto di obbligazione unilaterale alla rimozione dell’impianto e delle opere di pertinenza alla scadenza della concessione ministeriale (da garantire con una fideiussione bancaria o assicurativa per l’importo corrispondente alle spese preventivate di dismissione), con il ripristino dello stato dei luoghi entro tre mesi; sull’analisi di impatto elettromagnetico serve la documentazione grafica quotata ed esaustiva con l’indicazione dei fabbricati e della loro destinazione d’uso, visto che in zona sono presenti numerosi edifici residenziali anche a soli 30 metri di distanza dalle stazioni radio base, oltre che edifici sensibili, come asili e scuole, nel raggio di 200 metri. Per l’antenna in via Celona è inoltre assente l’elaborato di verifica e l’eventuale autorizzazione per la distanza dal confine dell’autostrada, che nella costruzione dei manufatti deve essere di almeno 60 metri, mentre la struttura è sorta a circa 30 metri dell’A18 Messina-Catania. “Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per tutelare i concittadini - dice il sindaco Danilo Lo Giudice - non amo rispondere alle polemiche sterili, preferisco agire concretamente nelle sedi e nei modi possibili, nel rispetto delle normative”. 

La minoranza consiliare ha presentato un’interrogazione, “considerato che l'installazione degli impianti nel centro abitato ha suscitato un notevole allarme sociale” scrivono i consiglieri Nino Bartolotta, Santino Veri, Cristina Pacher e Martina Lombardo, che chiedono al sindaco “i provvedimenti adottati in merito alle installazioni; i motivi che hanno prodotto il silenzio assenso da parte dell'Amministrazione comunale; se tali installazioni rispettano le vigenti norme in materia soprattutto per quanto riguarda la salute dei cittadini e se sussiste conflitto di interessi tra assessori della giunta ed i siti prescelti per l’installazione degli impianti”. Un riferimento, quest’ultimo, che riguarda il terreno di via Celona, concesso in locazione a Iliad, che è di proprietà di un parente della vicesindaca Annalisa Miano. L’opposizione ha chiesto di trattare l’interrogazione in un Consiglio comunale in seduta aperta al pubblico per consentire alla popolazione di partecipare: richiesta che ieri è stata accola e la seduta è stata fissata per giovedì 29 dicembre alle ore 15. Il caso, dunque, è solo all’inizio e potrebbe avere risvolti politici. 

Più informazioni: antenne iliad  


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.