Giovedì 09 Maggio 2024
Nell'ultimo tratto della Statale 114 autovetture in mezzo alla strada e sui marciapiedi


Santa Teresa, "via Stradella Catania è terra di nessuno": la segnalazione di un cittadino

di Andrea Rifatto | 07/10/2022 | ATTUALITÀ

1369 Lettori unici

Auto lasciate sui marciapiedi e sulla carreggiata

La chiusura del ponte Agrò, interdetto ormai da quattro anni, l’ha trasformata in una strada quasi secondaria e con il passare del tempo le cattive abitudini degli automobilisti stanno prendendo piede. Sul tratto finale della Statale 114 a Santa Teresa di Riva, corrispondente con la via Stradella Catania all’estremità sud del paese, da tempo l’osservanza delle regole sembra essere un optional e viene messa a rischio anche la circolazione stradale, a causa di comportamenti che incidono pesantemente sulla viabilità. “Da quando hanno chiuso il ponte per Sant’Alessio  Siculo questa strada è diventata terra di nessuno - ci segnala un nostro lettore - vi è una situazione viaria impossibile e tutti fanno orecchie da mercante”. Il cittadino evidenzia la presenza quotidiana di macchine perennemente lasciate in doppia fila, parcheggiate a ridosso della rotatoria, nella corsia di marcia e sui marciapiedi, con i proprietari magari intenti a sorseggiare un caffè in un bar o a fare acquisti, mentre i pedoni, anche con passeggini e sedie a rotelle, sono costretti a scendere continuamente dal marciapiede e camminare in mezzo alla strada. 

Il punto più delicato è all’imbocco della rotonda per chi proviene da monte, dove spesso i veicoli lasciati in sosta bloccano la corsia impedendo il transito dei veicoli, rendendo un vero e proprio ostacolo quella che è stata individuata dal Comune come una soluzione per snellire il traffico. Attualmente la circolazione da e verso Sant’Alessio Siculo è deviata sulla passerella, ma ciò non significa di certo che possano essere violate le norme del Codice della Strada, anche perchè la via Stradella Catania rappresenta comunque il collegamento di accesso con la Strada provinciale 17 di San Pietro e Paolo. Le autorità devono quindi garantire il rispetto delle regole, cercando comunque di far convivere le esigenze degli utenti e quelle di commercianti ed esercenti della zona, in forte sofferenza da quando quella che prima era un’importante arteria di transito è diventata una via che percorrono in pochi, visto che da 1.500 giorni tutti transitano direttamente sul lungomare per raggiungere la bretella sul torrente Agrò e per le attività sono venuti a mancare quei clienti di passaggio e le persone dei paesi vicini, come Sant’Alessio Siculo e Forza d’Agrò.


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