Giovedì 09 Maggio 2024
Fonte di approvvigionamento idrico a disposizione del Comune in caso di necessità


S. Teresa, dopo otto anni pronto il nuovo pozzo: stop all'acquisto di acqua dai privati

di Andrea Rifatto | 12/01/2022 | ATTUALITÀ

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Il nuovo pozzo Landro 3 sulla Panoramica

Ci sono voluti otto anni, adesso la nuova fonte di approvvigionamento idrico è realtà. È infatti pronto per essere utilizzato il nuovo pozzo “Landro 3” realizzato a Santa Teresa di Riva a partire dal 2014, con l’obiettivo di soddisfare totalmente il fabbisogno idrico cittadino. Un iter lunghissimo costellato da ritardi e intoppi burocratici, iniziato con la trivellazione all’interno dell’area della struttura destinata a Polifunzionale (mai ultimata) che sorge sulla strada panoramica a monte del paese, che ha consentito di individuare una riserva d’acqua sufficiente per gli scopi previsti. Adesso sono state chiuse le ultime pratiche: “Finalmente anche questo iter è ormai giunto a conclusione e per la prossima stagione estiva potremmo attingere a questa nuova importante risorsa idrica che ci consentirà di risparmiare le annuali somme impiegate per l’acquisto dell’acqua da consorzi privati - commenta il sindaco Danilo Lo Giudice - dopo le verifiche sulla qualità dell’acqua, che ha previsto un ciclo annuale di analisi da parte dell’Asp, abbiamo richiesto lo scorso marzo che Enel effettuasse i lavori di adeguamento della cabina, per poter consentire il funzionamento della stazione di pompaggio e l’immissione del liquido in condotta. Dopo diversi mesi i lavori sono stati effettuati e sostanzialmente siamo pronti e operativi per l’impiego di questa importante risorsa che utilizzeremo nel periodo estivo”. 

Per far fronte alla carenza idrica nei mesi più caldi dell’anno, infatti, il Comune si è visto costretto finora ad acquistare il prezioso liquido dal consorzio irriguo Landro-Casalotto, il cui pozzo si trova nelle vicinanze di quello comunale, con spese non indifferenti: basti considerare che negli ultimi sette anni sono stati spesi 173mila euro, con una media di quasi 25mila euro l’anno. Dopo la trivellazione e la chiusura del foro nel sottosuolo, nel 2018 erano stati completati i lavori di realizzazione delle opere a protezione della zona di tutela assoluta del pozzo, ossia un’area compresa nel raggio di dieci metri che in base a quanto prescritto da un’ordinanza sindacale del 2017 è stata recintata con pali e rete metallica per essere adibita esclusivamente alle opere di captazione e alle infrastrutture di servizio, allo scopo di mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque captate senza inquinamenti esterni. Poi è stato avviato il ciclo di quattro analisi complete stagionali, eseguite nel pozzo Landro 3 dal Laboratorio di Igiene Ambientale dell’Università di Catania al fine di ottenere il rilascio del giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano e poter procedere all’immissione nella rete comunale tramite un collegamento sulla strada. Gli ultimi lavori sono stati affidati un anno fa, con l’esecuzione di opere di impermeabilizzazione dell’area di tutela, la realizzazione di una cameretta avampozzo con la dotazione delle apparecchiature di controllo, l’elettropompa sommersa, la tubazione e quant’altro necessario per la messa in esercizio.


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