Giovedì 09 Maggio 2024
Inammissibile il ricorso per i costi della gestione 2007 e 2008 decurtati dal Consiglio


Roccalumera, il debito rifiuti con l'Ato Me4 tagliato dal Comune: il Tar si tira fuori

di Andrea Rifatto | 01/11/2023 | ATTUALITÀ

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Un contenzioso avviato nel 2016

Esce al momento indenne il Comune di Roccalumera dal contenzioso avviato nel 2016 dall’Ato Me4 Spa sui debiti per la vecchia gestione del servizio rifiuti. Il Tar di Catania ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla società in liquidazione, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Melazzo, finalizzato all’accertamento della nullità o declaratoria di annullamento della deliberazione del Consiglio comunale di Roccalumera del 21 aprile 2016 con la quale è stata approvata la rimodulazione del piano di rientro del debito complessivo nei confronti dell’Ato Me4, al 31 dicembre 2012, con conseguente riduzione della somma dovuta da 2 milioni 500mila 078 a 1 milione 634mila 403 euro. I giudici della Prima Sezione del Tar hanno dichiarato inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione, visto che “la decurtazione contestata con la deliberazione impugnata attiene a profili meramente patrimoniali che investono una posizione di diritto soggettivo correlata all’esecuzione di una prestazione contrattuale” e “il giudice amministrativo non potrebbe entrare nel merito della pretesa creditoria sotto il profilo quantitativo”: di conseguenza si tratta di una controversia “che ricade nell’ambito della giurisdizione ordinaria, innanzi alla quale il processo potrà essere riproposto, con salvezza degli effetti sostanziali e processuali della domanda”, entro il termine di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza del Tar. Il Comune era difeso dall’avvocato Carmelo Saitta. 

La decurtazione del credito deriva da una sentenza del 2015 del Tribunale civile di Messina, con la quale sono state accolte le opposizioni del Comune e revocati due decreti ingiuntivi emessi a favore dell’Ato Me4, per il servizio di gestione rifiuti degli anni 2007 e 2008: secondo la società in liquidazione, però, il Comune avrebbe proceduto ad una decurtazione unilaterale del debito senza coinvolgerla per accertare l’esatto importo del quantum dovuto né provocando il deferimento della controversia all’arbitro. Un passaggio avvenuto dopo aver aderito ad un piano di rientro su base decennale, approvato nel 2013, per un totale di 2 milioni 500mila 078 euro, ricevendo quasi l’intera somma dal Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti tra il 2013 e il 2016.


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