Giovedì 09 Maggio 2024
L'ex sindaco commenta il caso dell'impianto occupato. Convocato un Consiglio urgente


Pista espropriata a Savoca, Bartolotta: "Fatto il possibile, non si crei un caso politico"

di Andrea Rifatto | 07/11/2023 | ATTUALITÀ

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Bartolotta è stato sindaco fino al 2020

C’è stata poca consapevolezza della politica nell’adozione delle soluzioni alternative per la pista di atletica di Savoca, attraversata dal raddoppio ferroviario? Secondo la società che utilizza l’impianto il Comune non è mosso per tempo per chiedere la costruzione di un nuovo centro sportivo e oggi oltre 200 giovani atleti rischiano di restare senza spazi. Lo abbiamo chiesto all’ex sindaco Nino Bartolotta, in carica fino ad ottobre 2020. “Che il viadotto ferroviario passasse sulla pista si sapeva dal 2013, quando è stata approvata la variante per spostare la linea più a monte - esordisce - anche se non si conoscevano i tempi di realizzazione dell’opera. Nel 2015 abbiamo presentato il progetto di riqualificazione dell’impianto sportivo e ci è stato concesso il finanziamento statale da 1,4 milioni di euro”. Perchè, si chiedono in tanti, già in quella fase il Comune non siglò un l’accordo con Rete Ferroviaria Italiana per spostare la pista e sulle opere compensative? “Quando è stato approvato il progetto esecutivo non erano noti i tempi di realizzazione del raddoppio - spiega Bartolotta - c’erano persino dubbi sul finanziamento dell’intera opera, si parlava inizialmente di un primo lotto Fiumefreddo-Letojanni e in quel momento non potevamo quantificare gli importi e le modalità di un accordo. Poi c’è stata un’accelerazione dell’iter e nel 2021 si è arrivati agli espropri delle aree. Ho preso contatti con l’ingegnere Salvatore Leocata di Rfi e la nuova Amministrazione ha proseguito a fine 2021 per arrivare ad una convenzione per le opere compensative e cercare di recuperare il finanziamento del Governo spostandolo nell’altro sito”. 

Nel 2019, però, quando è stato approvato il progetto in Consiglio comunale, l’attuale sindaco Massimo Stracuzzi, allora presidente del Consiglio, fece presente che Rfi si impegnava a spostare  a monte, a proprie spese, i campi da calcetto e tennis ricadenti nel territorio comunale, ma non venne menzionata la pista di atletica. Poi nel 2020, nel provvedimento di conclusione della conferenza di servizi, Rfi prende atto dell’invio della deliberazione consiliare di approvazione del progetto, senza altre richieste o suggerimenti da parte del Comune: “Ritengo che il presidente del Consiglio comunale si riferisse a tutto il Centro sportivo - fa presente adesso Bartolotta, assente a quella seduta consiliare - Rfi ha la disponibilità economica e c’è la volontà di tutti per costruire un nuovo impianto. Tra l’altro le opere compensative sono previste per legge. L’occupazione delle aree è una vicenda antipatica - conclude l'ex sindaco - ma l’Atletica Savoca è sempre stata sostenuta perchè è una risorsa che va oltre i colori politici e sbaglia chi vuole farlo diventare un caso politico”. Mercoledì 8 novembre, alle 16.30, la vicenda verrà discussa in Consiglio comunale su richiesta urgente della minoranza, che ha ritenuto “opportuno aprire un dibattito per conoscere i fatti e attivarsi per trovare una soluzione ed evitare la conclusione delle attività o peggio ancora la ‘morte’ della società di atletica che coinvolgerebbe atleti, famiglie e tutto il comprensorio con ricadute sportive e sociali inimmaginabili”.


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