Mercoledì 08 Maggio 2024
Nominati due professionisti esterni per la redazione del nuovo strumento di pianificazione


Piano urbanistico di Santa Teresa, incarichi per 115mila euro: il 2024 sarà l'anno buono?

di Andrea Rifatto | 01/01/2024 | ATTUALITÀ

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Ancora si opera con il Pdf del 1979

Sarà il 2024 l’anno in cui Santa Teresa di Riva avrà una pianificazione urbanistica dopo quasi mezzo secolo di attesa? Per dirlo è ancora presto, visto che il traguardo è stato più volte vicino e considerando che lo scorso luglio si è ripartiti da zero, con l’avvio della procedura per la redazione del nuovo strumento introdotto nel 2020 dalla Regione, il Piano urbanistico generale (Pug), che ha sostituito il Piano regolatore generale mai varato nella cittadina jonica, ferma al vecchio Programma di Fabbricazione approvato dal Consiglio comunale nel 1975 e dalla Regione nel 1979. In chiusura d’anno il Comune ha fatto un altro passo, affidando due incarichi per un costo totale di 115mila euro, dopo aver verificato la possibilità di utilizzare gli studi propedeutici già effettuati. Il compito di redigere il Piano urbanistico generale di Santa Teresa di Riva è stato adesso affidato all’ing. Paolo Di Loreto, professionista di Catania, al quale è stata richiesta la disponibilità all’esecuzione dell’incarico con l’invito a presentare un’offerta economica sul costo preventivato pari a 79mila 286 euro: il tecnico ha proposto un ribasso del 5% per un importo di 75mila 322 euro oltre Iva ed oneri ed è stato siglato l’accordo con il Comune per un impegno complessivo di 95mila 569 euro. Il secondo incarico è stato assegnato all’ing. Giovanni Saitta, anche lui catanese, che dovrà occuparsi della redazione dello studio di compatibilità idraulica a supporto del Piano urbanistico generale: pure in questo caso il professionista ha proposto un ribasso del 5% sul costo preventivato di 15mila 400 euro, per un importo finale di 14mila 630 euro oltre Iva ed oneri che equivale ad un impegno di 18mila 562 euro per le casse comunali. 

Lo scorso agosto il Consiglio comunale ha revocato la delibera adottata ad aprile 2017 con la quale era stato approvato lo schema di massima del Piano regolatore generale, che non ha mai visto nè vedrà la luce, e in quell’occasione l’Amministrazione comunale ha previsto una spesa di 211mila 761 euro per l’affidamento degli incarichi a professionisti e consulenti esterni per la produzione degli studi necessari, chiedendo alla Regione un contributo di 37mila 500 euro, somma massima concedibile per il 2023 pari al 30% dell’importo di 125mila euro previsto per i comuni sotto i 30.000 abitanti. Il nuovo percorso, oltre l’affidamento della redazione del Pug, prevede anche la nomina dell’Ufficio comunale per la pianificazione urbanistica e per la gestione del Sistema informativo territoriale. Sono passati ormai quasi 14 anni da quando il governo cittadino ha deciso di abbandonare definitivamente la strada intrapresa nel 2012, anno in cui venne cestinato il Prg pronto per l’approvazione (redatto dall’ingegnere Adriano Nicotra e dall’architetto Paolo Costa) e sono state approvate nuove direttive che hanno portato nel 2017 ad esitare lo schema di massima: subito dopo sono stati affidati gli incarichi, per un impegno di circa 100mila euro, ad un pool di professionisti capeggiato dall’ingegnere Nino Famulari e composto dall’architetto Salvatore Mondello, dal geologo Carmelo Antonio Nicita, dall’agronomo Giacomo Agostino Chillemi e dall’avvocato Carmelo Moschella. Siamo nel 2024 e non si è arrivati ancora a nulla.


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