Giovedì 09 Maggio 2024
Cerimonia a 20 anni dalla strage in cui perse la vita il sottotenente dei Carabinieri


Nassiriya, Santa Teresa ricorda Cavallaro. "Medaglia d'oro? Ci appelliamo a Mattarella"

di Andrea Rifatto | 18/11/2023 | ATTUALITÀ

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I familiari con le autorità militari e civili presenti alla cerimonia

Non solo ricordare, bensì riconoscere un atto eroico che a distanza di 20 anni riporta la memoria all’Iraq, alla missione di pace “Antica Babilonia” ed al sacrificio di 19 italiani. La comunità di Santa Teresa di Riva ha commemorato il sottotenente dei Carabinieri Giovanni Cavallaro, vittima il 12 novembre 2003 della strage di Nassiriya e Croce d'Onore alle vittime di terrorismo, con una cerimonia per il 20esimo anniversario dell’eccidio nel giardino “Unità d’Italia” di Villa Crisafulli Ragno, promossa dell’Associazione Nazionale Carabinieri-Sezione “Sottotenente Giovanni Cavallaro”, a lui intitolata nel 2018, presieduta dal vicebrigadiere Francesco Musicò. Presenti il generale di corpo d’armata Giovanni Truglio, comandante del Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”; il colonnello Marco Carletti, comandante provinciale dell’Arma; il capitano Giovanni Riacà, comandante della Compagnia di Taormina; il luogotenente Maurizio Zinna, comandante della Stazione di Santa Teresa di Riva, rappresentanti di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Esercito, Corpo Forestale, Polizia locale, l’ispettore regionale Ignazio Buzzi dell’Associazione Nazionale Carabinieri Sicilia e le delegazioni Anc di Taormina, Gaggi, Messina e San Filippo del Mela; l’Associazione Combattenti e Reduci di Sant’Alessio Siculo, la Croce Rossa di Taormina-Roccalumera; il sindaco Danilo Lo Giudice, colleghi e amministratori dei comuni della zona e gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, che hanno letto dei messaggi per ricordare Giovanni Cavallaro.

Da vent’anni le famiglie delle vittime chiedono il riconoscimento della medaglia d’oro al valor militare, un’iniziativa per la quale è necessaria la modifica della legge: “Non siamo delusi ma sempre speranzosi - ci ha detto ieri Sabrina Brancato, vedova del sottotenente Cavallaro - anche a seguito di quanto detto dai gruppi parlamentari che sono favorevoli. Noi ci appelliamo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché questa onorificenza venga concessa, i militari caduti quel giorno sono definiti eroi soprattutto perchè sapendo di poter morire da un momento all’altro sono rimasti fino alla fine, nonostante tutti gli avvertimenti arrivati negli ultimi giorni. Quindi ci speriamo”. Alla cerimonia erano presenti anche i figli Diego e Lucrezia Cavallaro e il fratello Paolo: “Era una missione di peacekeeping per portare libertà, pace e democrazia - ha ricordato la figlia - e sono rimasti a Nassiriya fino all’ultimo, nonostante sapessero che potevano morire da un giorno all’altro. Mio padre era rimasto ferito qualche giorno prima e gli era stato proposto di rientrare, ma è voluto rimanere perchè voleva tornare insieme ai suoi compagni. Sono orgogliosa dei valori che mi ha trasmesso nel tempo e sentire gli studenti ricordare ciò che hanno fatto mio papà e i suoi commilitoni mi riempie di orgoglio, è importante mantenere viva la memoria affinché episodi del genere non accadano più”. Per il fratello Diego “un momento per ricordare e riflettere insieme ai giovani e invogliarli a fare il massimo quando avranno un ruolo nella società”.

Il generale Truglio ha ricordato Giovanni Cavallaro come “un investigatore che ha trasmesso la propria esperienza agli altri, impegnato a fare del bene ad una popolazione martoriata affinché riacquisisse condizioni di vita accettabili. È importante ricordare chi è caduto nell’adempimento del dover e sotto il tricolore sacrificando la vita per tutti noi - ha sottolineato - ha creduto e dato tanto per la libertà e la pace ed è arrivato purtroppo a sacrificare anche la vita. Bisogna essere riconoscimenti a lui e agli altri caduti, un martire italiano”. “Ricordiamo lo spirito di sacrificio, l’abnegazione e l’impegno di Cavallaro per la patria - ha aggiunto il sindaco Lo Giudice - la presenza del generale Truglio impreziosisce e inorgoglisce questa commemorazione e fa comprendere la sensibilità dell’Arma verso i suoi uomini”.



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