Giovedì 09 Maggio 2024
Contagi al "Bonino-Pulejo" e in una casa di riposo: inviato un dirigente regionale


Coronavirus, la Regione interviene sui focolai a Messina. Nessun caso nella zona Jonica

di Andrea Rifatto | 21/03/2020 | ATTUALITÀ

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Messina seconda provincia in Sicilia per positivi

Sono saliti a 66 i casi di Coronavirus nella provincia di Messina, che diventa la seconda in Sicilia dopo Catania con 181 contagiati. La situazione è critica in particolare nella città dello Stretto, dove i casi di contagio da Covid-19 hanno riguardato alcune strutture sanitarie, segnatamente l'Istituto Neurolesi “Bonino Pulejo”. L'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha quindi inviato nel capoluogo peloritano il dirigente dell'Osservatorio epidemiologico dell'assessorato, Salvatore Scondotto, per coordinare le necessarie misure di contenimento, così come previsto dai protocolli ministeriali. In particolare, tutti gli 11 pazienti contagiati del “Bonino Pulejo” sono stati già trasferiti al Covid Center del Policlinico “Gaetano Martino”, mentre si sta procedendo alla sanificazione del presidio di contrada Casazza. I degenti non contagiati verranno infatti trasferiti presso altre strutture sanitarie del Messinese. Ulteriori azioni di contenimento e contrasto al diffondersi del virus sono state applicate anche sul personale dell'Istituto Bonino Pulejo, in particolare per coloro che sono entrati in contatto con i pazienti positivi al Covid-19 è stato disposto il test del tampone. Analoghe iniziative sono state intraprese anche per una casa di riposo della città dello Stretto. Domani l'assessore Ruggero Razza presiederà una riunione in videoconferenza con tutti i manager delle aziende sanitarie del Messinese. Nessun caso di contagio, invece, si registra al momento nella riviera jonica messinese, dove negli ultimi giorni sono risultati negativi tre tamponi rinofaringei eseguiti a Nizza, Savoca e Graniti.

Fra le misure emanate ieri dalla Regione vi è anche la definizione dei criteri di quarantena per quanti sono rientrati in Sicilia dallo scorso 14 marzo, che dovranno restare in isolamento obbligatorio e non potranno ricevere visite. L’accesso alle abitazioni è consentito, invece, alle badanti e ovviamente al personale sanitario, purché vengano adottate tutte le precauzioni e le cautele utili a evitare il contagio. Viene, infine, stabilito che a ridosso della conclusione del termine di quarantena, i cittadini in isolamento dovranno essere sono sottoposti al test del tampone rinofaringeo per constatare l’eventuale guarigione. Coloro che sono positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare dovranno comunicare le proprie condizioni di salute al medico di famiglia e al dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di riferimento, secondo precise cadenze temporali, oltre che segnalare anche i nominativi dei propri conviventi, che saranno inseriti in un elenco redatto dalle Asp e trasmesso alle prefetture competenti per territorio.


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