Giovedì 09 Maggio 2024
Una società chiedeva l'annullamento dei dinieghi dell'ente a svolgere diverse attività


Contesa sui suoli pubblici a Savoca, il Tar boccia il ricorso dei privati contro il Comune

di Andrea Rifatto | 09/03/2024 | ATTUALITÀ

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L'area dove sorgeva l'attività vicino al museo

Netta bocciatura del Tar di Catania al ricorso presentato lo scorso anno contro il Comune di Savoca dalla società “Nuovo Leonardo S.r.l.” dei coniugi Pierfranco Trupia e Franca Mastroianni, rappresentati dall’avvocato Filippo Alessi, legato alla concessione del suolo pubblico. La Terza Sezione lo ha infatti dichiarato inammissibile e ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali all’ente, difeso dall’avvocato Benedetta Caruso, pari a 2mila euro. I privati, titolari di una concessione di 50 metri quadrati di suolo pubblico nell’area del museo, valida da aprile 2022 a marzo 2023 per l’attività di intrattenimento ristoro/itinerante, chiedevano l’annullamento di un provvedimento municipale del 6 dicembre 2022, del Regolamento comunale in materia di concessione spazi e aree pubbliche approvato nel novembre 2022 e dei Regolamenti sul canone unico patrimoniale e sull’occupazione suolo pubblico del dicembre 2022, dopo aver ricevuto il diniego dall’Ufficio tecnico alle richieste per l’accesso di cinque mezzi anche a servizio dell’attività, l’apposizione di cartelli direzionali, l’ampliamento della concessione e il posizionamento di un mezzo di servizio navetta gratuito. 

Atto, quello di cui si chiedeva l’annullamento, con il quale la segretaria comunale aveva ribadito che tutte le istanze della “Nuovo Leonardo” era state già evase. I titolari chiedevano al Tar il proprio diritto al mantenimento dell’area concessa e del correlato diritto ad accedervi con propri mezzi, con conseguente condanna del Comune all’adozione dei provvedimenti denegati e al risarcimento del danno per perdita di chance. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile su tutti i punti per carenza di interesse, visto che la scadenza della concessione di occupazione del suolo pubblico ha fatto venir meno l’interesse all’annullamento dell’atto impugnato che ne presupporrebbe l’esistenza, per violazione del codice del procedimento amministrativo in quanto il ricorso era generico e inoltre anche per la circostanza che l’atto del 6 dicembre 2022 è stato meramente confermativo dei dinieghi precedenti mai contestati e non ha valore provvedimentale e dunque il ricorso è stato tardivo.


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