Giovedì 09 Maggio 2024
Sit-in davanti la Regione contro la chiusura. Ricevuta una delegazione ma non da Schifani


Cardiochirurgia pediatrica, a Palermo la protesta dei genitori. Fissato un incontro a Roma

di Andrea Rifatto | 14/03/2024 | ATTUALITÀ

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La protesta di fronte a Palazzo d’Orléans

Per un giorno il campo di battaglia è stato allestito sotto quel palazzo dove si decide il destino dei loro figli, per i quali chiedono da mesi risposte concrete. I “Guerrieri del Ccpm”, mamme, papà e familiari dei piccoli pazienti, sono scesi in piazza davanti Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione, armati di striscioni e cartelloni per chiedere il mantenimento del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale “San Vincenzo” di Taormina, per nulla rassicurati dalla proroga fino al 31 luglio della convenzione tra l’Asp di Messina e l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma. Nel capoluogo sono arrivati dalla Sicilia orientale ma non solo, accompagnati da personale medico del Ccpm e da esponenti politici di vari partiti che sposano la causa delle famiglie preoccupate dal rischio chiusura del reparto d’eccellenza, che ha salvato e continua a salvare incessantemente la vita di tanti bambini e ragazzi, offrendo cure di altissimo livello. L’apertura della Cardiochirurgia al “Civico” di Palermo, in convenzione con il Policlinico “San Donato” di Milano, mette a rischio l’esistenza del “Centro Cardiologico pediatrico del Mediterraneo” di Taormina, visto che secondo il decreto Balduzzi è ammesso un reparto di Cardiochirurgia pediatrica ogni 5 milioni di abitanti e dunque alla Sicilia ne spetterebbe soltanto uno. Secondo le famiglie, invece, la deroga è possibile, perchè ben sei regioni italiane non rispettano i parametri del bacino di utenza e mantengono più centri di quelli previsti. In Veneto, ad esempio, esistono due Cardiochirurgie pediatriche a Padova e Verona, nonostante la regione abbiamo meno di 5 milioni abitanti come la Sicilia. 

“Il Ccpm è un faro di speranza per chi come noi si trova ad affrontare situazioni complesse e difficili - hanno detto i genitori raccontando le loro commoventi storie - e grazie al lavoro straordinario del team medico e infermieristico i nostri figli hanno avuto la possibilità di vivere una vita piena e felice. La chiusura sarebbe un disastro senza precedenti per tutti”. I “Guerrieri del Ccpm” avevano scritto l’8 marzo al presidente Renato Schifani chiedendo un incontro per essere ascoltati, ma a ricevere una delegazione a Palazzo d’Orléans, composta da alcuni genitori, dall’anestesista del Ccpm Rosanna Zanai e dall’avvocata Elisabetta Billitteri, presidente dell’associazione “Virdimura Spazio Consapevole”, è stato il capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, Salvatore Sammartano, che ha assicurato l’impegno della Regione nel chiedere la deroga per mantenere due reparti in Sicilia e fatto sapere che il 20 marzo a Roma si terrà un incontro al Ministero della Salute con i vertici delle Regioni Sicilia e Calabria e del Bambin Gesù. Delusione tra i manifestanti per il mancato incontro con Schifani, che si è trasformata in rabbia quando hanno appresso che il governatore ha invece incontrato l’imprenditore Oscar Farinetti, fondatore di Eataly.


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