Giovedì 09 Maggio 2024
Presentato un altro ricorso, dopo la sconfitta al Tar, per ottenere il finanziamento


Anello dei Nisi, appello di quattro comuni al Consiglio di Stato per recuperare 5 milioni

di Andrea Rifatto | 06/10/2021 | ATTUALITÀ

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Il progetto coinvolge quattro comuni

C’è la volontà di recuperare a tutti i costi il finanziamento da 5 milioni di euro perso dai comuni della valle del Nisi, che nei mesi scorsi hanno partecipato ad un bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il progetto “Anello del Nisi: miglioramento e sostenibilità della mobilità lenta tra i comuni di Alì Terme, Alì, Fiumedinisi e Nizza” salvo poi essere esclusi dalla graduatoria delle operazioni ammesse/ammissibili al Programma di Azione e Coesione complementare al Pon “Infrastrutture e Reti” 2014-2020 (Pac 2014-2020) per la formulazione di proposte progettuali di accessibilità turistica, finalizzate a migliorare l'accessibilità e l'attrattività di siti di interesse turistico di particolare pregio storico e culturale. Dopo il verdetto del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso cautelare presentato dal Comune di Nizza (capofila), adesso lo stesso Ente ha affidato un nuovo incarico allo stesso legale, l’avvocato Nunziato Antonio Medina, affinché presenti appello al Consiglio di Stato contro la decisione di primo grado. “Il legale ha effettuato una puntuale disamina dell’ordinanza del Tar evidenziando gli elementi per i quali è opportuno presentare appello dinanzi al Consiglio di Stato per ribadire le ragioni dell’Ente - si legge nel provvedimento - e si sono tenuti diverse riunioni ed incontri tra i legali rappresentanti degli Enti aderenti all'Accordo di Programma e si è concordato sulla necessità di presentare appello, condividendo l’analisi del legale”. Durante i confronti tra i sindaci è stato inoltre stabilito che tutti i quattro  Comuni aderenti all’accordo di programma dovranno contribuire alle spese legali, sia con riferimento al ricorso principale in primo grado (16mila 338 euro) che a quello in appello al Consiglio di Stato, per il quale sono stati impegnati altri 12mila 73 euro, e il riparto delle spese legali verrà effettuato in proporzione al riparto delle risorse dei progetto.

Il ricorso al Tar del Lazio era stato presentato contro il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e nei confronti dei Comuni di Casal Velino Trebisacce e Otranto, l’Agenzia per l'Occupazione e lo Sviluppo dell'Area Nord Barese/Ofantina, la Regione siciliana, la Presidenza della Regione, gli assessorati regionali Infrastrutture e Mobilità e del Turismo, Sport e Spettacolo e le Regioni Calabria, Puglia, Campania e Basilicata, non costituiti in giudizio. L’obiettivo era ottenere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, delle graduatorie definitive. I giudici hanno però evidenziato in sentenza che “ad un primo sommario esame, il ricorso non lascia prevedere un buon esito del giudizio anche in ragione dei profili di inammissibilità evidenziati dall’amministrazione” e hanno ritenuto quindi “di non poter accogliere l’istanza cautelare pur compensandosi le spese della presente fase”. La richiesta di finanziamento era stata inizialmente ammessa, seppur con riserva: poi il Ministero ha chiesto il 7 maggio al Comune di Nizza chiarimenti e integrazioni documentali da inviare entro il termine perentorio del 14 maggio: solo il 21 maggio, però, l’Ente ha chiesto una proroga a quanto pare per un disguido nella ricezione della documentazione, ma era comunque ormai troppo tardi e infatti quattro giorni dopo è stata pubblicata la graduatoria definitiva con l’esclusione del progetto. 


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