Giovedì 25 Aprile 2024
Il Comune lo segnala all’Arpa e punta a convincere le aziende a spostarsi in collina


S. Teresa, un’antenna della telefonia supera i limiti: cittadini preoccupati per la salute

di Andrea Rifatto | 01/03/2020 | AMBIENTE

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L'incontro nell'oratorio della parrocchia

C’è una società di telecomunicazioni che non rispetta il limite massimo di frequenza consentito per le emissioni di onde dalle antenne della telefonia mobile installate a S. Teresa di Riva. Lo ha scoperto durante i rilevamenti svolti in punti critici ed abitazioni del paese il team creato dal sindaco, Danilo Lo Giudice, dopo la proposta del consigliere di minoranza Carmelo Casablanca approvata all’unanimità a dicembre dal Consiglio comunale. É stato rilevato che in un cortile nel quartiere Sacra Famiglia, nei pressi delle antenne presenti su un edificio del lungomare, il valore è arrivato fino ad un picco di 8,11 Volt/metro, dunque superiore al limite di legge di 6 V/m. Le misurazioni sono state svolte con l’apparecchio del Comune dall’esperto ambientale Pippo Sturiale, presidente del pool formato da Mimmo Vasta dell’Ufficio tecnico e Santino Scarcella della Polizia municipale. “Adesso spediremo una lettera all’Arpa chiedendo controlli sulle antenne e sul superamento dei limiti” – ha detto il sindaco durante l’incontro pubblico sull’inquinamento elettromagnetico promosso dal Comitato Jonico Beni Comuni, presieduto da Salvuccio Irrera, svoltosi nell’oratorio della parrocchia Madonna del Carmelo retta da don Ettore Sentimentale. “Il nostro regolamento è tra i migliori in Sicilia, abbiamo la fortuna di avere un esperto in materia come Pippo Sturiale e di recente abbiamo inserito lo spostamento delle antenne nelle zone a monte per salvaguardare ancor di più la salute,, senza comunque creare allarmismi – ha aggiunto Lo Giudice – e puntiamo a convincere bonariamente le aziende ad adeguarsi, cercando di evitare l’insorgere di contenziosi, ma sono pronto ad usare anche le maniere forti per raggiungere l’obiettivo”.

I cittadini hanno manifestato tutte le loro preoccupazioni per la presenza delle antenne in paese e le possibili ricadute sulla salute, citando diversi casi di tumori nel quartiere Sparagonà, dove sono presenti altre antenne: “Le onde elettromagnetiche sono una concausa del cancro - ha rimarcato Aurora Garufi, raccontando la sue esperienza e cosa l’abbia spinta nei mesi scorsi a raccogliere un centinaio di firme per chiederne lo spostamento a monte – dobbiamo fare il possibile per evitare danni alla salute. Io sono una matita nelle mani del signore, adesso queste matite si devono moltiplicare”. "Nella zona tra le vie Regina Margherita e Sparagonà negli ultimi anni sono morte 13 persone per malattie tumorali - ha aggiunto un'altra residente - alcune ammalatesi già prima dell'installazione delle antenne, la cui presenza non ci fa comunque stare tranquilli". Un tema molto sentito dalla popolazione e tra i presenti vi erano anche amministratori di centri vicini, come l'assessore Natale Ferlito di Sant'Alessio con il dirigente dell'Ufficio tecnico Gaetano Faranna: anche nella cittadina del Capo è prevista l'installazione di antenne ed è sorto un contenzioso al Tar tra Comune e azienda. Irrera ha evidenziato come bisogna proteggersi già individualmente dalle onde elettromagnetiche attuando i giusti comportamenti nella vita quotidiana: “A ciò vanno ovviamente affiancati i comportamenti collettivi e tutti uniti dobbiamo essere un colosso di comunità per difenderci dai colossi delle telecomunicazioni” ha aggiunto. Pippo Sturiale, ricordando come i pericoli risiedano nelle stazioni radio base posizionare dentro il centro abitato che aumentano la potenza delle antenne, ha poi illustrato in dettaglio i comportamenti da adottare in ambito domestico nell’utilizzo di cellulari, modem e forni a microonde, mentre il fisioterapista Giuseppe Crupi ha spiegato i pericoli derivanti da una postura errata per l’uso degli smartphone. “Rispetto dell’ambiente significa rispetto dell’uomo – ha detto nel suo intervento don Sentimentale, citando l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco – la parrocchia sarà sempre disponibile per queste attività di sensibilizzazione”. Gli incontri del Comitato Jonico Beni Comuni proseguiranno, “per fare in modo che si accresca la partecipazione democratica alle scelte – ha concluso il presidente Irrera – per una cittadinanza veramente attiva”.


COMMENTI

Gianni | il 02/03/2020 alle 23:20:40

Poi sui gruppi fb ci sarà chi scriverà: perché il cell non mi prende? Come faccio che devo lavorare? Ma il comune perché non ferma questi disservizi e scrive alle ditte di risolvere i problemi

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